|
CARLO GOLDONI
Carlo Goldoni nacque a Venezia il 25 febbraio 1707 presso
il palazzo in stile gotico chiamato Ca' Centanni (che oggi è
sede del museo civico a lui dedicato). Era figlio di Giulio,
un paramedico, e di Margherita Salvioni. Dotato di spiccata
propensione artistica, il giovane Carlo scrive il suo primo
componimento teatrale nel 1716, all'età di soli 9 anni. Nel
1719 segue il padre a Perugia dove frequenta i corsi di
grammatica e retorica presso il collegio dei Gesuiti. Carlo
Goldoni si trasferisce per studio a Rimini (1720), un anno
dopo va a Chioggia e quindi comincia un periodo di
apprendistato in uno studio legale di Venezia. Tra il 1723
e il 1725 Carlo Goldoni segue dei corsi presso il Collegio
Ghislieri di Pavia dal quale viene espulso per aver scritto
Il Colosso, un'oltraggiosa satira su alcune ragazze
di quella città. Tra il 1725 e il 1730 soggiorna con il padre
a Udine, poi a Modena, a Chioggia e a Feltre. In questo periodo
egli compone e stampa i suoi primi sonetti. Consegue
finalmente a Padova la laurea in legge (1731), l'anno seguente
compone Il Gondolier Veneziano. Il 1732 lo vede girovagare
per l'Italia settentrionale, compone Amalasunta,
una tragedia lirica che risulterà un fiasco a teatro al punto
di fargli bruciare la stesura. Nel 1736 Carlo Goldoni va a
Genova dove incontra e sposa Nicoletta Conio, figlia di un
notaio.
Carlo Goldoni diventa direttore del Teatro S. Giovanni
Grisostomo, oggi T. Malibran, (1737). Viene poi nominato Console
della Repubblica di Genova a Venezia (1739). Del 1741 è
Il Mercante Fallito. Carlo Goldoni tra il 1743 e il
1744 soggiorna a Bologna e poi a Rimini, quindi va a Pisa
dove per tre anni eserciterà la professione di avvocato. A questo periodo
risale il suo primo vero successo, Arlecchino
Servitore di Due Padroni. Torna nella sua città natale dove compone
La Vedova Scaltra (1748), rappresentata per la prima
volta al Teatro di Sant'Angelo. Del 1749 è la Putta Onorata,
mentre un anno dopo è la volta di un capolavoro di Carlo
Goldoni, La Famiglia dell'Antiquario. Scrive quindi
L'Erede Fortunata che si rivelerà un autentico fiasco.
Carlo Goldoni promette ai suoi ammiratori che per la stagione
comica del 1751 comporrà 16 commedie. Tra queste le più famose
sono La Bottega del Caffè e La Finta
Ammalata. In seguito
all'intenso lavoro di composizione Carlo Goldoni cade in uno
stato di depressione. Decide comunque di seguire la propria
compagnia teatrale a Torino. Carlo Goldoni rappresenta ancora
al Teatro Sant'Angelo il capolavoro La Locandiera,
(che verrà recitata molto più tardi anche da Eleonora Duse), da ora in poi a
seguito di dissidi lavorerà per il T. San Luca. Del 1760 è la
commedia I Rusteghi. Il 1762 vede la creazione
di molte delle più famose commedie di Carlo Goldoni:
Sior Todero Brontolon, interpretato magistralmente
nel '900 da Cesco Baseggio, quindi Le Baruffe
Chiozzotte e Una delle Ultime Sere di Carnovale
che fu l'ultima commedia rappresentata a Venezia da
Carlo Goldoni, il quale si congeda definitivamente dal suo
pubblico la sera del 16 febbraio 1762.
Carlo Goldoni, ormai stanco delle critiche e delle continue polemiche con
il commediografo Carlo Gozzi, (suo acerrimo rivale
che rappresentava commedie di fantasia al contrario delle sue
ispirate alla vita reale), decide di lasciare la sua città alla volta
di Parigi. Probabilmente all'inizio Goldoni pensò di
trasferirsi solo per qualche mese ma finì per rimanervi il resto della
sua vita (il suo auto-esilio durò ben 30 anni). La grande occasione arrivò
con l'appello della Comédie Italienne, la compagnia
teatrale italiana che recitava a Parigi. Essa richiese che Carlo Goldoni
si unisse a loro con la speranza di rinverdire i fasti della Commedia
dell'Arte che ormai lì languiva. Il 26 agosto 1762 quindi Carlo Goldoni
arriva a Parigi e nei mesi seguenti viene invitato ad alloggiare alla
Reggia di Versailles, durante il regno di Luigi XV. Gli viene assegnato
il compito di Maestro di Lingue (insegnante di italiano) per
le Delfine di corte, mentre collabora ancora, senza entusiasmo, con la
Comédie Italienne. Nel frattempo si rappresenta al Teatro S. Luca la prima di una
famosa commedia di Goldoni, Il Ventaglio (1765).
Scrive alcune commedie in francese ma senza particolare successo.
Lascia la corte di Versailles per stabilirsi definitivamente
a Parigi (1780), riceve comunque dai regnanti una pensione annua.
Scrive tra il 1784 e il 1787 le Mémoires, nelle quali racconta
la sua vita e le sue opere. Durante il 1789 viene messa in atto la Rivoluzione
Francese, con essa il grande commediografo veneziano viene a perdere la propria pensione. Gli ultimi
anni della sua esistenza li trascorrerà ammalato e povero, assistito
solo dalla moglie Nicoletta e dal nipote Antonio. Carlo Goldoni
muore a Parigi il 6 febbraio 1793.
La città ha voluto dedicare una statua a Carlo Goldoni
(vedi foto), il commediografo che più ha saputo incarnare
il suo spirito del settecento. Tale statua si trova in
Campo S. Bartolomeo, a due passi dal Ponte di Rialto,
ed è stata realizzata nel 1883 dallo scultore A. Dal Zotto.
Carlo Goldoni ha composto durante la sua lunga vita oltre
200 opere, tra le quali, oltre alle celebri commedie, dei
componimenti teatrali e poetici, drammi per musica e melodrammi
giocosi, e qualche tragicommedia. Per quanto ha saputo creare
per il teatro, Carlo Goldoni può venire accostato per importanza
a Shakespeare e a Molière, senza sfigurare nel confronto.
Hotel economico a Venezia
|