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GONDOLA
Gondola e Venezia, non si può parlare
di una senza parlare dell'altra, al punto che la gondola
oggi viene considerata come un simbolo della città. L'origine
della gondola è antica e risale a oltre mille anni
fa. L'antenata della gondola si chiamava scaula
ed era un'imbarcazione a remi decisamente più tozza, dalla forma
a guscio di noce. Con il passare delle generazioni la gondola
assunse un aspetto decisamente più slanciato con la tipica carena
piatta, perfetta per non incagliarsi nei bassi fondali della Laguna.
L'etimologia sembra essere controversa. Alcuni sostengono che il nome
derivi dal latino cymbula (barchetta)
oppure da concha (concula=conchiglia).
Altri asseriscono che derivi dal greco kuntelas
dovuto all'unione delle parole kontos (corto) e helas
(navicella). Si ha notizia ufficiale di una "gondulam"
fin dal 1094, citata in un decreto del doge di allora, Vitale Falier.
La lunghezza della gondola è di m. 10,85 e la
larghezza media circa m. 1,40. Vari sono i tipi di legno impiegati
per la sua costruzione: abete, ciliegio, noce, olmo, quercia, tiglio
e altri ancora. La gondola viene assemblata con circa 280 pezzi lignei
e pesa intorno ai 350 kg. Oltre allo scafo vero e
proprio ci sono altre parti fondamentali
per vedere completata la gondola, esse sono: i ferri
(uno a prua ed uno a poppa) e la forcola, (il supporto
dove poggia il remo), la cui etimologia deriva dalla forcella
o "morso", che è il punto dove viene applicato il remo. Nei tempi antichi era molto diffuso
utilizzare il
felze. Esso era una cabina chiusa a metà
della gondola ed era come un salotto dell'epoca, perfetto per
gli incontri galanti, nascosto dagli occhi dei curiosi.
Il peso del ferro di prua va dai 10 kg. in su, a seconda del metallo
usato. I sei "denti" davanti del ferro rappresentano i sei sestieri di Venezia,
quello dietro la Giudecca,
mentre la parte superiore simboleggia il copricapo del doge. La forcola
è in radica di noce e viene modellata dal remer, il quale
fabbrica anche i remi della gondola (lunghi m. 4,20), che sono ricavati dal faggio stagionato.
Presso la Chiesa della Salute, tra S. Gregorio e la Fondazione
Guggenheim si trova il laboratorio artigianale di costruzione di
forcole e remi da gondola condotto da Saverio Pastor. Dorsoduro
341, Fondamenta Soranzo detta Fornace. Telefono e fax: +39 041
5225699. Orario 8,30-12,30 e 14,00-18,00, chiuso il sabato e la
domenica. Un altro laboratorio che produce remi e forcole da gondola
si trova a S. Polo 2768/B, a soli venti metri dalla
casa natale di Carlo Goldoni.
Tale bottega è diretta da Franco Furlanetto e rispetta il seguente orario:
lun-mer-ven 8,30-18,30 mar-gio 8,30-17 sab 8,30-13. Telefono +39 041 5209544.
I cantieri di Venezia dove vengono costruite le gondole si chiamano
squeri, dal greco "eskharion". Un tempo esistevano
decine di squeri in città, infatti nel '500 circolavano circa 10.000
gondole. Molti squeri erano distribuiti lungo le sponde del Canal Grande,
ma poichè essi ostacolavano la navigazione un decreto del 1433 li fece spostare
in Arsenale. Attualmente gli squeri rimasti in centro storico sono solo
due: lo Squero di San Trovaso e lo
Squero Tramontin.
Le gondole attualmente sono circa seicento.
La gondola ha una caratteristica forma asimmetrica
(verso destra), creata appositamente per permettere al gondoliere
di vogare con minore sforzo. Il procedimento per fabbricare la
gondola risulta lungo e laborioso, può durare alcune settimane. Lo
squerarolo deve sagomare la gondola su speciali
modelli (i "sesti"), deve curvare vari pezzi lignei al fuoco.
Il tutto deve essere perfetto e questo si ottiene solo grazie
all'esperienza e alla bravura dei maestri d'ascia.
Il più famoso tra essi fu Domenico Tramontin che
definì la forma attuale della gondola nei primi anni del '900.
Citiamo inoltre due noti maestri d'ascia che in tempi più recenti hanno dato
il loro apporto allo sviluppo e alla salvaguardia della gondola:
Corrado Costantini e Giovanni Giuponi (autore della
"disdotona", imbarcazione da sfilata a 18 remi).
La gondola viene dipinta di colore nero, considerato il
colore dell'eleganza dai veneziani. Fino al '500 la gondola
poteva sfoggiavare vari colori e ornamenti che furono proibiti da
decreti del Senato. Alcuni sostengono che il colore nero della gondola fosse
dovuto al lutto per la peste del 1630 che aveva decimato la
popolazione, ma il colore del lutto a Venezia, durante la
Repubblica Serenissima, era il rosso.
Fino all'800 c'erano circa 20 traghetti
di gondole per attraversare il Canal Grande, poi drasticamente
ridotti in seguito alla costruzione del Ponte dell'Accademia prima (1854),
e del Ponte degli Scalzi, poi (1857). Questi due ponti, assieme
a quello di Rialto
(1588) e al Ponte della Costituzione (2008),
consentono di passare il Canal Grande senza l'uso di barche.
La gondola da traghetto risulta più larga di quelle normali, viene
vogata da due gondolieri e può trasportare fino a 14 persone.
Il pedaggio attuale per attraversare in gondola il Canal
Grande costa 0,70 euro a persona per i veneziani, mentre ogni turista paga 2,00 euro.
Il traghetto può considerarsi la soluzione economica per chi
vuole almeno provare la sensazione di essere stato in gondola.
La tariffa diurna attuale per un giro in gondola
della durata di 40 minuti costa 80 euro, fino a sei persone.
Dopo le 19,00 la tariffa viene considerata notturna e si pagano
100 euro.
Traghetti in gondola, orari
Fontego dei Turchi a S. Marcuola: attualmente sospeso per manutenzione.
Pescheria a Santa Sofia: lunedì-domenica 9,00-19,00.
Riva del Vin a Riva del Carbon: lun-sab 8,30-12,30.
San Tomà a Ca' Garzoni: lun-dom 9,00-19,00.
Ca' Rezzonico a San samuele: lun-sab 7,45-10,45 (solo periodo scolastico).
Salute a Santa Maria del Giglio: tutti i giorni 9,00-18,00.
Punta della Dogana a S. Marco Vallaresso: tutti i giorni 9,00-14,00.
L'istituzione preposta alla tutela e alla salvaguardia della
gondola è l'Ente Gondola. Per informazioni o reclami,
telefono +39 041 5285075.
Chi conduce la gondola è naturalmente il gondoliere,
che nei secoli passati si chiamava barcaiolo.
Ogni famiglia nobile di Venezia aveva al proprio servizio
un gondoliere privato detto de casada. A quei
tempi i gondolieri erano riuniti in corporazione ed avevano
la propria sede presso la Chiesa di S. Silvestro.
Il mestiere di gondoliere veniva tramandato di padre in
figlio ma attualmente la nomina avviene dopo un concorso
che si tiene periodicamente. Ha fatto scalpore nel 1999
la prima richiesta di una donna di diventare gondoliere.
La tedesca Alexandra Hai, originaria di Amburgo, che voga
la gondola da molti anni, ha effettuato alcuni concorsi ma
senza successo. La legge per le pari opportunità e alcuni
ricorsi le potrebbero però far ottenere lo stesso la ambita licenza.
La
prima donna gondoliere si chiama Giorgia Boscolo.
Infine un consiglio: se volete risparmiare
sul costo del vostro giro in gondola, potete chiedere ad altri
turisti di condividere il tragitto (e la spesa) con voi. Ricordate,
per una o per sei persone, il costo è lo stesso: 80 euro.
Da dove parte il giro in gondola, gli Stazi
Rialto: telefono +39 041 5224904.
Bacino Orseolo: tel. +39 041 5289316.
Danieli: telefono +39 041 5222254.
Dogana: telefono +39 041 5206120.
Ferrovia: tel. +39 041 718543.
Piazzale Roma: tel. +39 041 5221151.
Santa Maria del Giglio: tel. +39 041 5222073.
San Marco: tel. +39 041 5200685.
Santa Sofia: tel. +39 041 5222844.
San Tomà: telefono +39 041 5205275.
Trinità: tel. +39 041 5231837.
Sarà presto possibile
prenotare on-line un giro in gondola.
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