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RIALTO
Rialto fu il primo nucleo abitato di quella che oggi
è la città di Venezia. Il governo della Serenissima ebbe
anticamente la sua sede a Malamocco ma venne spostata nelle
Isole Realtine durante il dogado
di Agnello Partecipazio (810-827). Tale evento avvenne a
seguito della minaccia rappresentata da Pipino il Breve il
quale tentò di invadere la laguna nell'810. Solo all'inizio
del '300 il nome della città cambiò da Civitas Rivoalti
a Civitas Venetiarum, simile a
quello universalmente noto come Venezia. Il nome Rialto deriva dal fatto
che in quella vasta area le rive erano più alte rispetto
alla media delle altre isole, decisamente più predisposte per essere abitate.
Il centro del potere fu trasferito quindi a Palazzo Ducale
nell'814 e contemporaneamente la zona di Rialto, (Rivoaltum),
divenne il fiorente centro dei commerci della città.
Il primo prodotto a venire scambiato in città fu il
sale. Esso veniva prodotto nelle saline
che numerose erano presenti in laguna. Per lunghi secoli
la Serenissima ne ebbe il monopolio esportandolo nella
Pianura Padana. Venne poi il turno dello zucchero prima e
del pepe poi, quest'ultimo considerato
"l'oro nero" del Medioevo. In quest'area arrivavano quindi
le spezie dal Medio Oriente quali la noce moscata, lo zenzero,
lo zafferano e molte altre. Si vendeva inoltre canfora, incenso e
oppio. I commerci a Rialto fecero la fortuna dei mercanti veneziani
per secoli, finché gli spagnoli, i portoghesi e gli inglesi aprirono la rotta
per le Americhe nel '600, segnando di fatto la decadenza della stessa
Repubblica di Venezia. Nei pressi della zona realtina per oltre 400 anni si
tenne il mercato degli schiavi, esso è stato abolito
agli inizi del '500.
Osterie di Rialto
Il significato del termine osteria è cambiato molto negli
ultimi tempi. Fino ad alcuni anni fa nelle osterie si potevano vedere i vecchi giocare
a carte e bere un bicchiere di vino. Attualmente le nuove osterie sono
molto simili a dei veri ristoranti. Quelle che proponiamo nella zona di
Rialto invece offrono un ambiente decisamente veneziano dal sapore antico
con ottime degustazioni di vini e cicchetti. Questi locali vi offrono
soprattutto la grande opportunità di stare accanto a dei veri veneziani che magari
stanno facendo una sosta con gli amici dopo aver fatto la spesa al mercato.
"Cantina do Mori" - S. Polo 429, Calle Galliazza, Rialto, tel. +39 041 5225401.
Vini da pasto e pregiati, cicchetti. Orario 8,30-20, chiusa la domenica.
"Osteria ai Storti" - S. Polo 819, telefono +39 041 2412255. Piatti
tipici veneziani. Aperto 8-22, chiusura il lunedì.
"Osteria alla Ciurma" - Rialto 406, telefono +39 041 5239514. Aperto tutti
i giorni, 8-22.
"Osteria all'Arco" - Calle de l'Ochialer 436, tel. +39 041 5205666.
Orario 7-17, chiusura la domenica.
"Osteria al Diavolo e l'Acquasanta" - Calle de la Madona 561,
telefono +39 041 2770307. Aperta 12,00-21,30, chiusa il lunedì pomeriggio
e il martedì.
Nell'area di Rialto nei tempi antichi si contavano oltre
200 tra locande, alberghi e osterie, testimoniando
come questo fosse il vero cuore pulsante della città. Nei luoghi
detti Erbaria e Naranzaria si vendeva frutta e
verdura che proveniva per la maggior parte dalle isole dell'estuario
(S. Erasmo, Vignole). Naturalmente a Rialto si vendeva e ancora
si trova il pesce fresco pescato in laguna o nel Mare Adriatico.
Attualmente il
Mercato del Pesce apre dalle 7,30
alle 12,00, da martedì a sabato; mentre il Mercato di Rialto
della frutta e verdura osserva il seguente orario: 7,30-13,30
dal lunedì al sabato. Sempre
qui arrivava il vino che proveniva da oltre mare (particolarmente
richiesto era il Malvasia). A ricordo esiste tuttora lungo
il Canal Grande
la Riva del Vin, posta di fronte alla
Riva del Carbon. In Campo S. Giacometto sorsero
le prime compagnie di assicurazioni (che garantivano i carichi
delle navi in viaggio da e per l'Oriente) ed il "Bancogiro".
Fu grazie ai commerci gestiti in questa zona che la moneta nazionale,
lo Zecchino d'Oro, divenne la valuta più pregiata
nel Mediterraneo, paragonabile all'importanza degli odierni
Euro e Dollaro.
Come arrivare a Rialto? Si può andare a piedi
oppure prendere il vaporetto. Dalla stazione si può
camminare per la Lista di Spagna e poi lungo tutta la Strada
Nuova fino al Campo Santi Apostoli, da qui in altri 5 minuti si giunge
facilmente a Rialto, (vicino alla Ca' d'Oro, in Campo Santa Sofia, si
trova il traghetto delle gondole
Traghetto delle gondole che attraversa il Canal
Grande fino al Mercato di Rialto, al costo di 0,50 euro a persona). Dalla
ferrovia a piedi va inoltre considerato un interessante itinerario per
Rialto che attraversa una parte antica della città, il sestiere di Santa
Croce: attraversando il Ponte degli Scalzi e proseguendo poi lungo la
direttrice Rio Marin - Campo Nazario Sauro - Campo S. Giacomo da l'Orio
- Campo S. Canciano, si raggiunge la Pescheria in meno di 30
minuti (basta seguire le indicazioni nere su sfondo giallo con freccia
per Rialto). Volete fare una passeggiata da Piazzale Roma a Rialto?
Andate verso il campo dei Frari e poi verso quello di San Polo,
in altri 5 minuti sarete nella zona realtina ed avrete attraversato il
sestiere di S. Polo con un percorso di circa 25 minuti. Per
raggiungere Rialto da Piazza S. Marco, camminate per le Mercerie,
una strada spesso affollata e piena di negozi, ideale per gli amanti dello
shopping. Per andare con il vaporetto a Rialto da
Piazzale Roma o dalla stazione sono disponibili
le linee 1 e 2 dei vaporetti Actv. La linea 1 ferma sia al
pontile Rialto-Mercato Pontile Rialto-Mercato che a quello di Rialto, mentre la linea 2 sosta
solo nel secondo, localizzato nella sponda opposta del Canal Grande.
Ristoranti di Rialto
"Osteria Bancogiro" - San Polo 122, a soli 50 metri
dalla chiesa di S. Giacometto, telefono +39 041 5232061. Ha
disponibili dei tavolini con vista sul Canal Grande. Orario: 10,30-24,
giorno di chiusura il lunedi.
"Ristorante Vecio Fritolin" - Santa Croce 2262,
Calle della Regina a tre minuti a piedi da Rialto, tel. +39 041 5222881.
Locale tranquillo, ideale per una cenetta romantica. Specialità piatti
a base di pesce: capesante scottate con crema agli asparagi, spaghetti
con canoce e zucchine. Apertura 12-14,30 e 19-22,30, chiuso di lunedì.
Il Ponte di Rialto fu costruito per la prima volta nel 1180 da
Nicolò Barattieri ed era un ponte di barche con sopra
delle assi per consentire il transito, fu chiamato allora del "Quarterolo",
per via della moneta che si doveva pagare per transitarlo. Il P.
venne rifatto nel 1265 ma questa volta su palafitte e ancora
nel 1310. A seguito di un crollo venne ricostruito nel
1444, dotato di un ponte levatoio che consentisse il passaggio di
imbarcazioni con alberatura alta, (lo testimonia un quadro del
Carpaccio,
"Il Miracolo della Reliquia della Croce", tuttora visibile alle Gallerie
dell'Accademia). Dopo molte polemiche si decise infine di
costruirlo in pietra; ebbe luogo un pubblico concorso
(al quale partecipò anche Palladio con un suo progetto), ma vinse la
proposta dell'ingegnere Antonio da Ponte. La costruzione
dell'ultimo e magnifico Ponte di Rialto cominciò nel 1588 e venne portata a
termine nel 1591. Fino alla metà dell'ottocento (1854, anno in cui fu edificato il P. dell'Accademia),
il P. di Rialto è stato l'unico ad attraversare il Canal Grande.
Il Palazzo dei Camerlenghi si trova tra il P. di Rialto
ed il Canal Grande. Questo edificio in stile rinascimentale fu costruito
per volere del doge Andrea Gritti tra il 1525 ed il 1528 su progetto di
Guglielmo de Grigis detto il Bergamasco. Questo palazzo
si articola in tre piani ed ospitava ai tempi della Serenissima i Camerlenghi
che erano delle magistrature finaziarie. Erano visibili all'interno fino
al 1806 i quadri con i ritratti dei funzionari che qui avevano esercitato
le loro mansioni. Attualmente questo edificio ospita la sede
della Corte dei Conti (S. Polo, 1, tel. +39 041 2704911).
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